Possiamo limitare gli sprechi alimentari?

Avete idea della dimensione del fenomeno sprechi alimentari?
Fortunatamente esistono ragazzi intraprendenti che danno un grande esempio di imprenditorialità e passione con un loro contributo costruttivo a combattere questo fenomeno.
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Gli sprechi alimentari
Ogni anno in Italia vengono gettate via 20 milioni di tonnellate di cibo, uno spreco che in termini di spesa corrisponde a €15 miliardi l’anno, l’equivalente dello 0.9% del nostro PIL.
Lo spreco avviene in tutte le fasi della filiera, dalla produzione al consumo domestico.
Nelle case degli italiani 27,5 kg di cibo finiscono, ogni anno, nella spazzatura. Tra gli alimenti più sprecati verdura e latticini.
Oltre allo spreco diretto e tangibile di alimenti buttati o non comprati c’è ovviamente uno spreco indotto di risorse utilizzate per produrre questi alimenti.
Secondo la FAO per produrre ogni anno gli alimenti che vengono sprecati si utilizza un quarto di tutta l’acqua impiegata in agricoltura e una porzione di territorio pari alla Cina.
Ma a volte basta un piccolo impegno e tutti insieme possiamo veramente cambiare il mondo….
Di seguito segnalo 2 bellissime iniziative:
App per il cibo invenduto
La prima è un’app che mette in vendita il cibo invenduto, consentendo a ogni persona di fare la propria parte per ridurre gli sprechi e allo stesso tempo di ottenere pasti freschi e deliziosi sostenendo le attività commerciali locali. I commercianti riducono i loro rifiuti e i nuovi clienti provano i loro prodotti.
Io l’ho scoperta quasi per caso, a Roma dove vivo sono sempre pià numerosi i negozianti che aderiscono all’iniziativa.
Pensate: per pochi euro vi portate a casa del cibo ancora in buonissime condizioni che nella maggior parte dei casi finirebbe miseramente nel cassonetto.
Vi indico il sito che descrive l’iniziativa e dove trovate i link per scaricare l’app:
https://toogoodtogo.it/it
Un articolo interessante che ne parla è questo:
http://www.romatoday.it/social/too-good-to-go-app-roma.html
Ritiro di ortofrutta scartata
La seconda iniziativa invece altrettanto interessante è un progetto della milanese BellaDentro.
Questa azienda ritira dai produttori ortofrutta che è stata scartata dalla grande distribuzione per motivi estetici e la rivende in maniera trasparente ai consumatori.

E’ stata fondata da 2 ragazzi, classe 1988, che dopo essersi imbattuti in un reportage pubblicato da National Geographic sugli sprechi alimentari decidono di licenziarsi da posti importanti e carriere luminose.
Intraprendono così a 28 anni la loro missione che ironicamente definiscono sul loro sito “vendita di frutta bacata”. Il primo anno in giro con la loro Ape Bella Dentro, ma come ci raccontano, è in arrivo il loro primo negozio.
Vale la pena visitare il loro bellissimo sito e rimanere ammirati di fronte a tanta intraprendenza e creatività.
(Foto di copertina di Tom Fisk)